Giuseppe Sannino

«Negli ultimi dieci anni ho sperimentato la fotografia del XIX secolo. Successivamente ho scoperto una raccolta di vecchie fotografie di famiglia eseguite con lo stesso mezzo. Da lì ho iniziato a considerare il concetto di memoria in senso generale, quindi Memorandum non è una documentazione del mio passato.
C’è molta serendipità fra le vecchie fotografie di famiglia e le mie originali. Alcune delle fotografie che ho fatto della mia famiglia, realizzate con il procedimento del collodio a piastre bagnate, assomigliano quasi a particolari di scene trovate in queste vecchie fotografie. Oltre ai miei originali contemporanei, ho anche scelto di aggiungere immagini scattate con pellicola 35mm, nella zona dove sono state scattate le vecchie fotografie. L’aggiunta di un approccio più moderno aiuta ad illustrare i diversi strati di memoria rappresentati in questo lavoro. Madre, sorella, nonna, prozia, bisnonna: Le donne di questa famiglia che sono diventate simboli del passato, del presente e del futuro. I loro ritratti, vecchi e nuovi, sono un costante ricordo di un sentimento di lontananza e nostalgia. Ho scelto di presentare queste opere in singoli dittici e trittici per sottolineare una dualità di visione, di nazionalità divisa, di famiglie divise, del passato e del presente. Attingo a sentimenti di perdita, abbandono e frammenti di strade che conducono a nuove terre e nuovi orizzonti.»

Giuseppe Sannino (Regno Unito, 1987) ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli e ha preso parte parte al collettivo d’arte Las Chicas de Talbot, a Barcellona. Organizza regolarmente corsi, mostre ed eventi culturali. Ha vissuto in Svezia per 6 anni insegnando fotografia al college Östra Grevie Folkhögskola, dove ha inoltre gestito una camera oscura e ha tenuto corsi per gli appassio- nati di fotografia analogica. Attualmente risiede a Napoli.